Vi avevo lasciato qualche settimana fa dicendovi quali sarebbero state le mie future tappe ma sono sempre troppo ottimista e non sono riuscito a fare tutto…pazienza.
Sono stato da Angiolino Maule alla Biancara ed è stata un’esperienza indimenticabile; la cosa che più mi ha colpito non è l’infinità di cose che è riuscito ad insegnarmi in due giorni scarsi ma è come mi abbia fatto sentire una persona di famiglia.
Sommiamo le due cose ed abbiamo un’esperienza che non dimenticherò di sicuro quindi molte grazie per questa magnifica lezione di vita Angiolino.
Abbiamo parlato principalmente di fermentazioni, pigiature, travasi, cantine e delle poche armi che si trova in mano chi vuole fare vini naturali: poche ma sufficienti per riuscire a bere qualche cosa che sia vino e non una bevanda al gusto vino.
L’aria
Far respirare i mosti o tenerli al riparo dall’ossigeno al momento giusto è fondamentale e per farlo ti devi affidare ai profumi e agli odori che senti, dovresti sentire o non senti.
La temperatura
Ragionare in termini di temperatura è fondamentale per far lavorare bene i lieviti: sia chiaro non si parla di 4°C ma solo di prestare la giusta attenzione in tutte le fasi della fermentazione.
La solforosa
Da usare solo in piccole dosi e quando la sanità dell’uva è compromessa. So che qualcuno può storcere il naso ma c’è molta poca informazione su questo argomento: ovviamente in grosse quantità non fa bene ma il vino durante la fermentazione ne produce già una parte (eccezionalmente fino al massimo di 40 mg/l) come scarto dei processi di digestione degli zuccheri.
Sono corso poi in Vigna il 17 settembre (luna calante) per iniziare la vendemmia del pigato che mi ha dato una grandissima soddisfazione: quasi 2 quintali d’uva; adesso si inizia a ragionare!
Qualche giorno prima ho chiesto a Piero di prendere un paio di cassette di pigato e di barbera per fare il “pied de cuve” da utilizzare come avvio delle fermentazione e con questo metodo dopo poche ore tutta la massa ha iniziato a fermentare.
Non avevo mai provato questa tecnica perchè aspettavo sempre la fermentazione spontanea del mosto e quindi sono curioso di vedere se in effetti qualche cosa cambierà dal punto di vista organolettico.
Ad oggi le masse sono ancora in fermentazione e rispetto anche allo scorso anno per ora come tempistiche non ho visto grosse differenze.
A breve tornerò in cantina e vi dirò un po’ come procede.
Ops!