Barbera & Pigato

Blog sul restauro di una vigna

Biodinamica / La vigna / Potatura / Ristrutturazione

Prove di impianto

Negli scorsi anni sono sempre stato un po’ restio a rimpiazzare le fallanze nella vigna perchè non sapevo per quanto tempo avrei potuto gestirla.
Quest’anno, durante la potatura del 20 Gennaio, ho deciso di passare all’azione!
Senza comprare delle nuove barbatelle mi sono ricordato quello che una volta Francesco, il vecchio proprietario, faceva in questo vigneto: le catene.

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Si prendeva un tralcio di un anno di una vite vigorosa e lo si interrava creando una curva molto accentuata a fianco del ceppo; si faceva poi riemergere un metro più in là ed ecco una nuova pianta!

Questo sistema permetteva di avere si un nuovo ceppo ma in questi anni ho notato come la dipendenza dalla pianta madre sia molto forte. Nonostante le catene abbiano oramai una decina d’anni, se tagliate dalla vite, la maggior parte di queste muore.

Ho deciso allora di procedere con due sistemi differenti: l’innesto su selvatico a doppio spacco inglese e il piede franco recuperato dalle potature.
Del primo avevo già accennato qualche cosa in questo vecchio post.

Ho preso dei tralci di un anno con 6/7 gemme attaccati a una ventina di centimetri di legno di due anni e li ho interrati. Prima di farlo però ho accecato le prime quattro gemme e intriso tutte le cicatrici del tralcio con una mistura di macerato di salice, miele e cannella in polvere.
No, non è una pozione di Panormix ma semplicemente uno stimolante radicale e un disinfettante.

Il macerato di salice, che contiene acido salicilico, è uno stimolante delle auxine che sono gli ormoni delle piante che tra le altre cose favoriscono la crescita radicale; anche la cannella lo è in piccola parte ma in questo caso, assieme al miele, evita la formazione di marciumi e favorisce quindi una miglior sanità.

Questo è solo un piccolo esperimento…vi sarò sapere se le piante attecchiranno.

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