Quando dopo una ventina di minuti di ricerca, nel mezzo del sovescio rimasto dormiente dallo scorso anno, trovo uno dei miei innesti rimango incredulo: ci sono riuscito; ho fatto mia una pratica che pensavo fosse oramai patrimonio solo di qualche vecchio contadino.
L’idea di lasciar crescere la vite selvatica che da qualche ceppo, oramai seccatosi, aveva preso il sopravvento mi ha dato lo spunto per provare a recuperare le piante senza dover ricorrere al vivaio: doppio spacco all’inglese su selvatico con marze di potatura di Barbera e Pigato.
Dopo questo test andato a buon fine mi si sono aperte mille altre varianti: una tra tutte la ricerca di vecchie varietà dai contadini nei dintorni a cui chiederò delle marze da innestare nel picettu Russu.
Sotto qualche foto dello stato attuale della vigna: la facelia la fa da padrona.
Ah, dimenticavo!! A brevissimo nuovi aggiornamenti su un campo sperimentale di luppolo avviato con due miei amici…si avete capito bene.