Sono tornato qualche giorno a Cesio per controllare a che punto siamo in vigna e in cantina.
Le fermentazioni si sono interrotte anche se non sono del tutto concluse: il Dolcetto ha sicuramente quasi finito tutto lo zucchero a sua disposizione, mentre il Pigato è rimasto ancora indietro.
E’ interessante notare come il bianco nel clayver sia rimasto più profumato ma anche più dolce rispetto alla damigiana, forse a causa delle temperature: il clayver penso abbia un’inerzia termica più alta e quindi una sensibilità agli sbalzi molto più bassa rispetto al vetro.
Mettendo il naso dentro all’anfora, come dentro alla dama, il Pigato presenta una volatile abbastanza alta e per questo ho dovuto aggiungere una dose di solforosa nella dose di 5g/hl. Speriamo che questo piccolo apporto possa preservare la sanità del vino.
Passando alla vigna la terra mi sembra sia in ottima forma: lombrichi e altri abitanti del terreno sembrano gradire il profumo di sottobosco, l’humus non manca ed è in crescita nello scheletro del terreno.
Interverrò a gennaio con un po’ di letame (circa 250 gr al metro quadro) solo nella fascia alta della vigna, dove gli internodi dei tralci sono più corti, perchè il dilavamento delle sostanze nutritive è più forte.
Ora c’è una cosa che mi preoccupa molto e di cui vi mostro una foto:
Alcuni ceppi, circa una ventina tra Rossese e Moscato d’Amburgo, hanno iniziato a germogliare in modo più che vistoso: la temperatura della giornata era intorno ai 20°C e sappiamo che le Auxine, gli ormoni che tra le atre cose sono responsabili della crescita delle gemme, rispondo proprio agli stimoli termici. Chiaramente non ho ancora potato e il mio timore è che mi troverò a fare una potatura con un sistema linfatico non proprio dormiente e che questo possa causare qualche problema alla vigoria della pianta.
Che fare dunque? Per ora sperare che le temperature si abbassino significativamente a breve e per il resto continuo a studiare.